Da dati recenti emerge che nel 2018 le importazioni cinesi di latte per neonati sono aumentate significativamente e, sebbene non sia ancora disponibile il dato di dicembre, giungeranno ad un nuovo massimo storico. A distanza di anni l'import è ancora favorito dalla sfiducia dei consumatori cinesi verso i produttori locali di alimenti per infanti, un problema iniziato nel 2008, quando alcune aziende hanno adulterato il latte aggiungendo melammina con il conseguente avvelenamento di 300.000 bambini.
Scendendo nel dettaglio dei numeri, nel periodo gennaio-novembre 2018 i volumi importati sono pari a 301.198 tonnellate, con una variazione tendenziale del 12%, mentre in termini di valore sono stati raggiunti i 4 miliardi di dollari americani. Inoltre, secondo le nostre stime, nel 2018, la quantità complessiva di latte per neonati importato dalla Cina supererà le 333.000 tonnellate.
Questo trend non sembra quindi attenuarsi, nemmeno nel medio termine, anche perché la crescita della popolazione cinese è rallentata, ma non si è fermata. Infatti, Euromonitor International ha di recente fornito alcune stime sulla crescita di questo mercato che prevede varrà 32 miliardi di $ nel 2023 (in crescita del 21% rispetto al 2018).
Il mercato rimarrà sicuramente molto allettante per le aziende estere. Infatti, diverse multinazionali del settore, quali ad esempio la neozelandese Synlait e l'europea Arla, hanno deciso, da diverso tempo, di investire nelle linee di produzione dei prodotti più innovativi per meglio rispondere alle esigenze del mercato cinese e presidiare i segmenti più remunerativi. La prima multinazionale è intenzionata a puntare sulla commercializzazione di latte per neonati con un maggior contenuto di lattoferrina, mentre, la seconda, con una maggiore quantità di alfa-lattoalbumina.