La ripresa delle importazioni cinesi che è avvenuta a gennaio pare esser già terminata. A febbraio l'import di latte intero in polvere è crollato del 70% rispetto al mese precedente, passando da 120.000 tonnellate a 35.500, -70%. Stessa sorte per la variate scremata, le cui quantità sono scese del 50% attestandosi a 17.400 tonnellate. Per quanto riguarda i paesi di provenienza, quasi il 100% del latte intero in polvere è importato dalla Nuova Zelanda, che, inoltre, fornisce anche più della metà di quello scremato.
La domanda di latte alimentare, invece, non dimostra alcun segno di rallentamento. Nei primi due mesi dell'anno i volumi importati sono saliti del 75% rispetto allo stesso periodo del 2015. L'anno scorso il mercato ha raggiunto il valore di 307 milioni di dollari americani (circa 277 milioni di euro considerando il tasso di cambio euro-dollaro medio del 2015 pari a 1,1095) e per gennaio e febbraio 32 milioni di $ (circa 29 milioni di euro considerando il tasso di cambio euro-dollaro medio del periodo pari a 1,0979).
Anche l'import di latte per l'infanzia è in continuo aumento, i primi due mesi del 2016 hanno visto un incremento del 38% dei volumi rispetto agli stessi mesi del 2015. Circa il 50% del prodotto è stato fornito da Danone e Friesland Campina.
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