Grano tenero, rese inferiori al 2021
Italia
Il mercato prende una pausa a ridosso della trebbiatura, sospendendo le quotazioni. Scambi ridotti in attesa di meglio identificare le caratteristiche e i volumi del nuovo raccolto, che ha già registrato i primi tagli con caratteristiche merceologiche e molitorie nella media, con buon tenore proteico. Le quotazioni avranno per certo un salto di campagna, ma con entità ridotta a rispecchiare le attuali prospettive di mercato e a coprire i maggiori costi colturali; le rese/ha si stimano inferiori del 10-15% rispetto ai valori conseguiti nel 2021. A turbare le piazze nazionali restano l’incertezza sui rimpiazzi dal Mar Nero e una disponibilità di prodotto sul prontissimo limitata, ma al momento non si registrano particolari tensioni tra domanda e offerta. Con il “nazionale” non quotato, si rileva un calo dei prezzi per le origini comunitarie e la tenuta di grani forza extra-Ue.
Europa
L’evoluzione climatica è l’incognita, assieme alla “geopolitica”, che turba le dinamiche di mercato nella Comunità. Al momento le due tendenze opposte si compensano, con il tentativo di aprire un varco commerciale in Polonia per ricevere il grano dell’Ucraina che, assieme a una domanda locale molto cauta e attendista, prevale sull’effetto siccità, portando le quotazioni verso un momento di stallo. Tale situazione potrebbe terminare non appena tornasse la domanda asiatica su Francia e Romania a compensare il (momentaneo?) “default” nelle consegne dal Mar Nero. I prezzi restano volatili, ma con qualche segnale di rafforzamento stante la limitata disponibilità di prodotto e l’incertezza quali-quantitativa sul raccolto 2022, che ad oggi si confermerebbe a poco meno di 130 mio/t. Su Euronext il Settembre a 398 €/t e il Dicembre 390 €/t, con il Fob Rouen oltre i 400 €/t.
Mondo
Le trattative per la riapertura dei porti dell'Ucraina sono in stallo e con esse il principale fattore ribassista del momento sul breve termine. A dare tono alle quotazioni resta il “weather market” che non accenna a stabilizzarsi, con il perdurare di condizioni siccitose in molte aree di Usa, Europa e Russia meridionale. Nelle prossime settimane torneranno le aste di acquisto dei principali paesi importatori e la combinazione dei volumi richiesti, con l’evoluzione climatica Euro-Americana e quella geopolitica (Mar Nero e possibile “crisi alimentare”), daranno la tendenza prezzi della settimana in lieve flessione sulle piazze delle Americhe e dell’Australia, nonostante la volatilità in Europa e la tenuta del Russo. L’Argentino “pane” a 485 $/t, l’Australiano Soft White a 415 $/t, il DNS Pacifico a 495 $/t, il “milling” Russo 432 $/t.