Lo rende noto un comunicato della coldiretti, che prosegue: "una frenata preoccupante che è il risultato delle difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, mettono meno prodotti nel carrello, ma è anche il segnale dei problemi della filiera produttiva alle prese con l'esplosione dei costi dell'energia e delle materie prime. il caro prezzi ha tagliato del 4,9% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani che hanno però speso comunque il 7,9% in più, secondo l'analisi coldiretti su dati istat relativi al commercio al dettaglio a febbraio rispetto allo stesso mese del 2022. Una situazione che costringe gli italiani - sottolinea la coldiretti - ad andare a caccia dei prezzi piu' bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. il risultato è un impatto negativo sulla produzione industriale che non è stata compensata dall'andamento positivo delle esportazioni, con il cibo made in Italy che continua a crescere all'estero dopo aver fatto registrare nel 2022 il record di sempre a quota 60,7 miliardi, secondo l'analisi coldiretti su dati istat. 'Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali per assicurare una più equa distribuzione del valore per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali', ha affermato il presidente della coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare l'esigenza di 'raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all'agroalimentare nel piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell'Europa. Nell'ambito del pnrr abbiamo presentato tra l'altro - conclude Prandini - progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all'olio, dalla frutta alla verdura con piu' di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, universita' e centri di ricerca coinvolti'.".
Fonte: agra press