L'organizzazione precisa che questa decisione rientra nell'ambito del nuovo Programma completo per lo sviluppo dell'agricoltura in africa (CAADP), adottato in occasione del vertice straordinario che si è tenuto a Kampala dal 9 all'11 gennaio.
Secondo le autorità, questa tabella di marcia è stata progettata per rafforzare la produttività agricola, la trasformazione degli alimenti e gli scambi commerciali nel continente, al fine di migliorare la sicurezza alimentare e soddisfare la crescente domanda di cibo determinata dalla crescita demografica.
"La strategia prevede anche di ridurre del 50% le perdite post-raccolto, di triplicare il commercio intra-africano di prodotti e input agroalimentari entro il 2035 e di aumentare la quota di alimenti trasformati localmente al 35% del PIL agroalimentare", si legge nel comunicato. Nonostante queste ambizioni, per raggiungere gli obiettivi fissati a Kampala sarà necessario affrontare una serie di sfide strutturali. Ad esempio, il sostegno pubblico al settore agricolo è ancora insufficiente nella maggior parte dei Paesi del continente. Anche la questione del finanziamento agricolo è cruciale. Secondo la FAO, i sistemi agroalimentari africani soffrono di un deficit di finanziamento e di investimento che ne limita le prestazioni. Con la popolazione africana destinata a crescere di quasi il 64% raggiungendo i 2,5 miliardi di abitanti entro il 2050, la trasformazione dei sistemi agroalimentari del continente è molto più che una sfida settoriale. Si tratta di una questione di sovranità alimentare e di stabilità economica e sociale.