Il Senato francese si interroga sull'introduzione della "carne" sisntetica

Europa

Ancora in fase di ricerca nei laboratori delle start-up, gli alimenti frutto della coltura cellulare, si presentano come un'alternativa che consente di risparmiare terra e acqua e che emette meno gas serra rispetto ai prodotti di allevamento.

Ma molti la considerano una tecnologia che artificializza il cibo e attacca l'agricoltura e le tradizioni contadine. In una relazione che avrebbe dovuto essere esaminata mercoledi' 15 marzo, ma la cui approvazione e' stata rinviata per motivi di tempo, dei senatori chiedono di "accelerare la ricerca per prendere decisioni informate e non diventare dipendenti da grandi aziende straniere", ma chiedono inoltre di rafforzare le procedure di valutazione di questi prodotti. Mentre solo Singapore ha autorizzato alimenti frutto di colture cellulari (in alcuni ristoranti di nicchia), e negli Stati Uniti e' all'esame una domanda di commercializzazione, "siamo oggi a un punto di svolta, con start-up che presto, a fine 2023 o nel 2024, depositeranno delle domande di autorizzazione all'immissione sul mercato europeo", spiega Olivier Rietmann, senatore (Les Republicains) dell'Alta Saona. I senatori della commissione Affari economici, si sono recati in Olanda, culla di questa tecnologia da una decina di anni, chiedono una maggiore trasparenza alle aziende del settore, che tengono segreti alcuni dei processi di produzione. L'impatto ambientale, in particolare, rimane difficile da valutare a causa della mancanza di dati sufficienti. Anche l'elenco degli ingredienti utilizzati nel processo produttivo deve essere reso pubblico. "Una delle questioni chiave e' il mezzo di coltura in cui le cellule staminali sono immerse per la loro riproduzione". Inoltre, non c'e' una vera chiarezza sull'uso o meno di antibiotici. Un'altra questione controversa e' l'uso del siero fetale bovino nel terreno di coltura, criticato per motivi etici. Tutte le aziende del settore affermano di volerne fare a meno, ma i primi nugget coltivati messi in commercio a Singapore lo utilizzano. Alcuni ricercatori insistono sulla necessita' di proseguire gli studi prima di convalidare o respingere questa opzione. Quando Singapore ha dato il via libera a un alimento cellulare, a fine 2020, Julien Denormandie, allora ministro dell'Agricoltura, aveva reagito duramente affermando: "Potete contare su di me affinche' in Francia la carne resti naturale e mai artificiale". Da allora ha lasciato il suo incarico a Rue de Varenne e il suo successore, Marc Fesneau, non ha preso una posizione chiara sull'argomento. Il rapporto del Senato, che evidenzia lo scetticismo e le esitazioni del governo, spera di spingere la Francia verso una maggiore coerenza. Uno dei principali problemi che le autorita' pubbliche devono affrontare e' la denominazione e l'etichettatura. I senatori vogliono vietare il termine "carne" per questi alimenti, per non indurre in errore il consumatore. Vogliono invece che siano chiaramente specificate le quantita' e l'origine delle cellule staminali animali utilizzate. Infine, i senatori rilevano che questa innovazione, per quanto promettente possa essere, non e' affatto essenziale per la transizione alimentare e non e' priva di rischi per l'allevamento. Secondo loro, la produzione di cibo cellulare e' piu' un'attivita' industriale che agricola.

[fonte: Le Monde]