Assocaseari: del mercato del latte

Italia

Non si tratta di una situazione drammatica, ma in effetti alcuni produttori iniziano a far fatica a trovare il latte o rinunciano a produrre perché vengono chiesti prezzi troppo alti. I distributori ci dicono che ricevono alcuni rifiuti a soddisfare picchi di domanda.
Del resto la disponibilità in questo momento è ridotta a livello europeo e la stagione estiva che comporta una produzione naturalmente più bassa.

A parlare è Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, interpellato dal Sole 24 Ore a proposito del mercato del latte. La produzione, infatti, secondo le previsioni di Ismea, potrebbe subire una contrazione importante nella seconda metà dell’anno a causa della siccità, del contesto internazionale e del costo di mangimi e foraggi. A preoccupare è la marginalità sui ricavi: “Gli aumenti che la distribuzione sta gradualmente riconoscendo sono del 5-6%”, spiega Zanetti, “ma abbiamo calcolato che i costi sono cresciuti di
circa 1,9 miliardi sui 16,7 che fattura il settore, vuol dire oltre l’11%, il doppio.
Considerando che la marginalità media prima di questa tempesta era del 2,5%, è logico che le aziende sono in grossa
sofferenza e non potranno resistere per molto tempo”. Preoccupa anche l’export, nonostante Ismea registri un aumento del +23% in volume e +27% in valore nei primi due mesi dell’anno. “Il confronto è su un inizio 2021 che è stato molto negativo”, spiega Zanetti. “Noi continuiamo a puntare sull’estero ma data la crisi internazionale e l’aumento dei noli è sempre più difficile crescere, anche considerando che i nostri prodotti costano di più della media”.

Fonte: Assocaseari