"il prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori della filiera e' da attribuire al permanere di elevati costi di produzione alla stalla e alla contenuta produzione di latte sia in Europa sia in Italia. dalle analisi sui dati in nostro possesso emerge in modo chiaro che non e' possibile prevedere repentine inversioni di tendenza", ha detto la presidente di granlatte Simona Caselli. "in un contesto di grande volatilità delle materie prime e di incertezza geopolitica è sempre più importante avere un orizzonte temporale di un trimestre sia per gi allevatori soci della cooperativa sia per granarolo. Sono convinta che al fine di salvaguardare la agro-zootecnia italiana, provata dalla perma-crisi cui assistiamo, occorra abbandonare la prassi diffusa di un prezzo del latte contrattato di mese in mese. rinnoviamo pertanto la richiesta che la rappresentanza della filiera lattiero casearia lavori ad un indice che con frequenza almeno mensile fornisca i costi medi della produzione del latte alla stalla al fine di eliminare le asimmetrie informative che da tempo influenzano pesantemente la filiera italiana del latte". in occasione del consiglio di amministrazione granlatte è stata inoltre deliberata la proposta della liquidazione del 2023 che sarà portata all'assemblea di bilancio, prevista per il prossimo 14 maggio. essa prevede una liquidazione media di 63 €/hl compresa iva", conclude Caselli.
fonte: agra press