sottolinea Giovanni Guarneri, coordinatore del settore lattiero caseario di alleanza delle cooperative, in occasione del 1° giugno, data in cui ricorre il world milk day, istituito dalla FAO nel 2001 con il duplice scopo di valorizzare il prodotto e le sue proprietà nutrizionali ma anche tutto l'indotto socioeconomico che il settore lattiero-caseario è in grado di favorire a livello globale. "La filiera lattiero casearia è responsabile del 10,8% del fatturato totale dell'industria agroalimentare nazionale con ricavi che sfiorano i 17 miliardi di euro e una bilancia commerciale positiva pari a 493 milioni di euro (fonte: ismea, ottobre 2022). In questo panorama articolato, dove intervengono a più livelli diversi attori, il sistema lattiero caseario cooperativo, con le sue oltre 600 imprese diffuse in tutta Italia (in particolare al nord), garantisce, attraverso la raccolta e la trasformazione del latte, 15.000 posti di lavoro e un reddito a centinaia di migliaia di famiglie oltre a contribuire al mantenimento degli ecosistemi antropici, specie nelle aree montane o svantaggiate più a rischio di spopolamento. La cooperazione lattiero casearia, oltre ad avere il merito di generare valore per poi redistribuirlo nel territorio di produzione e saper preservare la tenuta della filiera, è anche impegnata da anni nella valorizzazione del latte e dei suoi derivati, attraverso dei nuovi paradigmi di comunicazione", sottolinea l'alleanza delle cooperative, che aggiunge: "ne è un esempio il progetto 'think milk, taste europe, be smart', promosso dal settore lattiero caseario dell'alleanza delle cooperative, realizzato da confcooperative e cofinanziato dalla commissione europea. Il progetto, nello specifico, nasce con l'obiettivo di aumentare il grado di consapevolezza dei consumatori e dei media nei confronti del latte e dei suoi derivati (formaggi e yogurt), contrastando le numerose fake-news esistenti sul settore e proponendo un'informazione corretta, documentata ed aggiornata.
Fonte: agra press