A fare il punto sull’andamento delle vendite al consumo il direttore generale del Consorzio di tutela, Stefano Berni. Guardando a tutto il 2022 nel retail il Grana Padano ha perso, invece, solo lo 0,6%, mentre il Parmigiano Reggiano è diminuito dello 1,3% e le vendite al dettaglio dei similari sono cresciute dello 0,3%.
Entrando nel dettaglio il turbo il Grana Padano lo ha mostrato nel cash&carry dove è aumentato del 16% nel 2022. In questo canale i similari sono avanzati del 14%, mentre il Parmigiano Reggiano rispetto all’anno precedente è sostanzialmente stabile.
«Il calo dei consumi a dicembre e nel 2022 è comunque inferiore – conferma Berni – alle attese. A gennaio 2023 sono state prodotte 500.5703 forme, il 3,3% in più rispetto allo stesso mese del 2022 e l’1,1% in più rispetto a gennaio 2021. La crescita delle produzioni nel primo mese dell'anno è inferiore rispetto alle previsioni che circolavano negli ultimi mesi».
Nel 2022 il Grana Padano nel sud-Italia è cresciuto del 2,2%, area geografica che si conferma nettamente al primo posto, seguita dal nord-ovest che tuttavia ha registrato una flessione del 2,2%. Il centro-sud è in discesa dello 0,4% e nel nord-est il calo è del 4,2% a fronte di un positivo andamento del Parmigiano Reggiano in Emilia-Romagna.