In effetti, "i prezzi dei prodotti industriali stanno recuperando vigore". Dopo "più di un anno di calo costante", il prezzo del burro è aumentato di 300 euro la tonnellata nel giro di un mese, avvicinandosi ai 4.900 euro la tonnellata, mentre il prezzo del latte scremato in polvere è salito di 500 euro la tonnellata da metà agosto, raggiungendo i 2.600 euro la tonnellata. "Questa leggera flessione dei prezzi dei prodotti industriali riflette la moderata crescita della produzione di latte nelle principali regioni esportatrici mondiali", spiega l'esperto: +0,4% negli USA su un anno, +0,9% nell'UE e -0,2% in Nuova Zelanda. In controtendenza rispetto all'Europa, la produzione francese è scesa del 2,8% nei primi nove mesi del 2023 (rispetto a un calo del 2,4% nei primi otto mesi). Per quanto riguarda i prezzi dei prodotti lattiero-caseari venduti nei negozi, "negli ultimi mesi tendono a stabilizzarsi", ma sono ancora a livelli senza precedenti. L'inflazione, infatti, rimane elevata anno su anno: +13% per il burro e i formaggi di largo consumo, +15% per lo yogurt e il latte liquido. Nelle aziende agricole, il prezzo del latte convenzionale ha continuato a salire ad agosto: 441 euro i 1.000 litri, rispetto ai 431 euro di giugno. Si tratta di 8 euro in più rispetto ad agosto 2022. Allo stesso tempo, i costi hanno continuato a diminuire dopo il forte aumento del 2021 e del 2022. L'indice Ipampa [indice dei prezzi di acquisto dei mezzi di produzione agricoli] per il latte vaccino è diminuito del 2% tra agosto 2022 e 2023, ma è ancora superiore del 18% rispetto ad agosto 2021.
Fonte: Webagri.fr