CEREALI: COLDIRETTI, BENE PARTENZA NAVE DA ODESSA CARICHI MAIS SALVANO NOSTRE STALLE

Europa

8337 - roma (agra press) - un comunicato stampa della coldiretti rende noto che:
"la partenza delle navi di cereali sul mar nero e' importante anche per salvare le
nostre stalle, in una situazione in cui l'ucraina con una quota di poco superiore
al 13% per un totale di 785 milioni di chili e' il secondo fornitore di mais dell'italia,
che e' costretta ad importare circa la meta' del proprio fabbisogno per garantire
l'alimentazione degli animali negli allevamenti. e' quanto afferma la coldiretti nel
commentare positivamente la partenza della prima nave con 26mila tonnellate
di mais dal porto di odessa diretta in libano alla quale seguiranno altre sulla
base dell'accordo raggiunto tra nazioni unite, turchia, ucraina e russia per
assicurare i traffici commerciali nei porti del mar nero. un commercio
particolarmente importante per l'italia in cui senza precipitazioni rischiano di
dimezzare i raccolti nazionali di foraggio e mais destinati all'alimentazione degli
animali a causa del caldo e della siccita' che - sottolinea la coldiretti - hanno
colpito duramente la pianura padana dove si concentra 1/3 della produzione
agricola nazionale e circa la meta' degli allevamenti dai quali nascono formaggi
e salumi di eccellenza made in italy. una situazione che - continua la coldiretti -
insieme al blocco delle forniture dall'ucraina ha determinato preoccupazioni per
gli approvvigionamenti ma anche forti rincari in una situazione in cui i costi di
produzione nelle stalle italiane sono cresciuti del 57% secondo il crea, mettendo
in ginocchio gli allevatori nazionali. l'ucraina - precisa la coldiretti - garantisce
invece appena il 3% dell'import nazionale di grano (122 milioni di chili) mentre
sono pari a ben 260 milioni di chili gli arrivi annuali di olio di girasole, secondo
l'analisi su dati istat relativi al commercio estero 2021. la ripresa del passaggio
delle navi cariche di cereali sul mar nero e' importante anche per combattere la
carestia in ben quei 53 paesi dove. secondo l'onu, la popolazione spende
almeno il 60% del proprio reddito per l'alimentazione. un importante contributo
alla stabilita' politica proprio mentre - sostiene la coldiretti - si moltiplicano le
tensioni sociali ed i flussi migratori, anche verso l'italia. 'l'italia e' costretta ad
importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli
agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais
negli ultimi 10 anni', afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI, nel
sottolineare l'importanza di intervenire per contenere il caro energia ed i costi
di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per
programmare il futuro. 'occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese
agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi
che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge
di contrasto alle pratiche sleali ma - conclude PRANDINI - serve anche investire
per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle
acque piovane per combattere la siccita', contrastare seriamente l'invasione
della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all'abbandono
nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l'innovazione tecnologica a
supporto delle produzioni, della tutela della biodiversita' e come strumento in
risposta ai cambiamenti climatici'.". 01:08:22/10:36